#FeelParisRegion: Parigi oltre la Tour Eiffel.

Era il 2015 quando volavo a Parigi per iniziare il mio Erasmus alla Sorbonne. Nella capitale francese ho trascorso quelli che, a tutt’oggi, definisco i 6 mesi più belli della mia vita per intensità, possibilità di arricchimento culturale e per stile di vita. In questo blog post non voglio soltanto raccontarvi l’esperienza del tour appena conclusosi, ma vorrei darvi la prova concreta di quanto Parigi sia una città che ogni giovane dovrebbe avere la possibilità di vivere.

Paris n’est pas (seulement) la Tour Eiffel!

Questo Blog Tour nasce dall’esigenza di svelare e raccontare una Parigi alternativa, quella che si racconta sui muri, che balla sulla Senna, che mangia in una brasserie di uno chef stellato all’interno di una stazione e che vive di arte. Per raggiungere la Ville Lumière ho volato con Air France da Roma Fiumicino a Paris Charles de Gaulle dove ho raggiunto i miei compagni di tour, che vi presento:

Manuela Vitulli

Laura Manfredi

Daniel Mazza

Sara Izzi e Timur Tugalev

e dove ci attendeva Valentina del Turismo Francese France.fr che ha organizzato il Blog Tour in collaborazione con Paris Region.

Nei giorni dedicati all’esplorazione urbana di Parigi prima di partire per Disneyland Paris abbiamo soggiornato presso il KUBE Hotel Paris nel 18arr. Un hotel 4*, completamente rinnovato, dal design molto ricercato e raggiungibile con la linea 2 o la linea 4 della Metro, scendendo rispettivamente a La Chapelle o a Gare du Nord. Il Kube è un vero punto di riferimento nella zona, grazie al suo ristorante Après e all’Ice Kube Bar, che vi consiglio di prenotare per tempo perché super richiesto. E’ uno spazio completamente ghiacciato situato al primo piano dell’Hotel in cui potrete sorseggiare drinks in coni in ghiaccio ad una temperatura di -20°. Non preoccupatevi lo staff provvederà a fornirvi guanti e giacche adeguate.

Il nostro primo pranzo si è svolto presso L’Étoile du Nord dello Chef 2 stelle Michelin Thierry Marx. Una brasserie situata all’interno della Gare du Nord, aperta nel novembre 2016 e che si suddivide su due livelli, il piano terra destinato alla ristorazione ed il primo piano principalmente dedicato all’apéro grazie alla terrazza panoramica. Qui ci ha raggiunto Olga D’Auria di Parigi.it, la quale ci ha fornito la nostra Paris Visite, un titolo di viaggio della validità di 3 giorni con cui potersi muovere in tutta l’area urbana (zone 1-3) prendendo autobus e metropolitana in maniera illimitata. Parigi.it è un portale web di servizi di viaggio interamente dedicato al mercato turistico italiano, sul sito infatti potete acquistare titoli di viaggio, il Paris Museum Pass, prenotare un tavolo al ristorante 58 Tour Eiffel, un tour guidato in italiano dei musei o della Street Art.

La nostra prima giornata parigina è proseguita con la visita della mostra Christian Dior, couturier du rêve dedicata ai 70 anni della casa di moda Christian Dior, allestita nel Musée des Arts Décoratifs e visitabile fino al 7 gennaio 2018. La mostra espone più di 300 abiti realizzati dal 1947 ad oggi ed unisce le creazioni a dipinti, fotografie ed oggetti d’arte, sottolineando così la passione per l’arte di Monsieur Dior. Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferré, John Galliano, Raf Simons e Maria Grazia Chiuri sono i grandi nomi che hanno portato avanti la Maison dopo Christian e le cui creazioni sono ritrovabili tra quelle esposte.

Personalmente una delle attività che ho maggiormente apprezzato dell’intero tour è stata la cena sul Bustronome, un autobus di due piani in cui si può pranzare o cenare e che ti porta a scoprire i più importanti monumenti di Parigi, esperienza simile a quella che potreste vivere e che abbiamo vissuto sul Bateau Mouche, ma su ruote. Una cena articolata in 6 portate e con vino dedicato ad ogni piatto dall’entrée a base di Champagne al dessert è un’esperienza di gusto e di bellezza.

Il Day 2 per me, Manuela e Valentina inizia con un giro per le vie iconiche di Montmartre per qualche scatto prima della visita al Centre Pompidou. Più di un’ora di fila per l’ultimo weekend della mostra su David Hockney e per quella su “André Derain: 1904-1914. La décennie radicale”, al Pompidou fino al 29 gennaio 2018. Prima di proseguire con il tour della Street Art ci siamo concessi una pausa pranzo presso la Crêperie Beaubourg nella Place Stravinsky a base di galette e crêpe beurre sucré. Come accennavo, la nostra urban experience ci ha portati alla scoperta della Street Art del 13arr in compagnia di Fresh Street Art Tour, da Zabou a Inti e al grande Obey; il racconto è sui muri. Il 13arr è uno dei quartieri con la maggior presenza di Street Art, grazie all’attenzione riposta dalla Mairie ed alla presenza della Galerie Itinerrance, vero pilastro della storia della street art parigina.

Dopo un breve aperitivo nell’Ice Kube Bar e la romantica e super cliché, ma sempre apprezzata cena sul Bateau Mouche, la serata è tutta in salita al Flow, un club all’interno di una barca attraccata esattamente sotto il Pont Alexandre III. Una serata anni 80-90 in cui ho scoperto pezzi della storia della musica francese mixati con i grandi classici internazionali. Su questo punto dovrei creare una playlist perché certe emozioni danzanti si vivono solo a Parigi sulle note di Alexandrie Alexandra.

La notte corre veloce ed è già il momento di salutare Parigi, ma non prima del tour della città a bordo della mitica 2CV di 4 Roues sous 1 Parapluie che in 2 ore ci ha portati a spasso dall’Hotel al Beaubourg, da Place des Vosges a Notre Dame, costeggiando la Senna e sfrecciando da Place Vendôme all’Opéra Garnier, facendomi innamorare ancora una volta della città più elegante al mondo.

Un piccolo tour della Street Art del Marais in collaborazione con Mon Beau Paris da Place Stravinsky a Rue des Rosiers (n.d.r: il miglior falafel di Parigi lo mangiate da L’As du Falafel proprio in questa via) ci conduce da Les Petites Bouchées, piccolo ristorante nel Marais, a due passi dalla fermata della metro Saint Paul (Ligne 1) dove abbiamo concluso questa esperienza parigina degustando tapas provenienti da ogni parte del mondo.

#FeelParisRegion parte 1 termina così, ci leggiamo nella prossima pagina che (spoiler) sarà dedicata a Disneyland Paris.

À très bientôt!

 

 

 

 

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