Empty Museum: la mia esperienza al Museo Egizio di Torino

Era il lontano 2013 quando venne realizzato all’interno del MET di New York il primo #EmptyMuseum, un evento – fenomeno che fin da subito ha catalizzato l’attenzione di molti Instagramers e testate giornalistiche in giro per il mondo.

In questo articolo vi parlo della mia prima esperienza in un Empty.

Quante volte avremmo voluto visitare un museo in totale solitudine per godere delle opere esposte o semplicemente per sentirci come nel film “Una notte al Museo”?

Per un’appassionata d’arte come me ricevere l’invito a partecipare all’Empty Museum del Museo Egizio di Torino, che come quello del Cairo è interamente dedicato all’arte e alla cultura dell’Antico Egitto, si è rivelato essere un grande onore ma soprattutto un’esperienza unica e che sognavo di vivere da tempo.

Il 18 Novembre 2017, insieme ad altri blogger/igers: Benedetto Demaio, Ruggero Falone, Antonio Ficai, Michele Grimaz, Pietro Cataudella e agli Instagramers Torino e Instagramers Piemonte ho vissuto questa notte al museo, rivivendo la storia del popolo egizio ma soprattutto scoprendo il tema della serata, la “Pesatura del Cuore” o psicostasia.

L’uomo dell’Antico Egitto quando moriva veniva accompagnato da Anubi o da Horus nella sala del tribunale di Osiride. Qui il suo cuore veniva posto su un piatto della bilancia mentre sull’altro piatto veniva messa una piuma. Il defunto doveva recitare la sua confessione e rispondere a delle domande. Se il cuore pesava più della piuma veniva condannato e la sua anima distrutta per sempre.

Suggestionati dalla bellezza della Sala dei Sarcofagi e dalle parole dell’egittologa che ci ha accompagnati, ognuno di noi ha reinterpretato fotograficamente il tema.

Il mio contributo lo trovate in questo articolo e seguendo su Instagram l’hashtag #EmptyEgizio.

E il tuo cuore pesa più o meno della piuma?

 

In collaborazione con Museo Egizio di Torino.

2 risposte a “Empty Museum: la mia esperienza al Museo Egizio di Torino”

  1. Ohh che meraviglia! Il Museo Egizio di Torino è uno dei musei più belli d’Italia, credo che viverlo attraverso un’empty sia stato una meraviglia e un privilegio che pochi possono avere!

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